LOCARNO
FILM FESTIVAL 2016
di
Strahinja Popovic
La sessantanovesima edizione
del festival del film di Locarno ha indubbiamente saputo rendere omaggio alla
settima arte, grazie a una serie di pellicole inedite d’un canto, dall’altro grazie
alla riproposizione di grandi film e registi ormai consolidati nel panorama
cinematografico internazionale di ieri, come d’oggi.
La sezione del
Concorso internazionale si è aperta con un film bulgaro, intitolato “Slava”
opera dei registi Kristina Grozeva e Petar Valchanov. Il protagonista del film,
Tsanko (Stefan Denolyubov), ferroviere, durante una giornata di lavoro come le
altre, trova una somma elevata di denaro sparsa sui binari e decide di
consegnarla alle autorità. Lo Stato al fine di mostrarsi riconoscente,
organizza una conferenza stampa in suo onore, nella quale elogia, ipocritamente,
l’attitudine e le qualità del protagonista. Da questo momento in poi la vita di
Tsanko cambia tonalità: dipinto come un eroe dai media e deriso dai suoi colleghi,
s’imbarca non senza peripezie in un gioco pericoloso al fine di svelare una
realtà imbastita di corruzione che concerne varie figure pubbliche. Il film
presenta una chiara critica alla transizione politico-economica post-‘89, che è
stata imposta all’Europa ad est della “cortina” dando così origine ad una crisi
culturale, oltre che economica, permettendo infine l’ascesa al potere di una classe
politica corrotta.
Per quanto concerne
Piazza Grande, vetrina del festival, nonché uno dei cinema all’aperto più seducenti
al mondo, una pellicola più delle altre vale la pena d’essere citata: si tratta
di “I, Daniel Blake” del regista britannico Ken Loach, per altro vincitrice
della Palma d’oro al Festival del film di Cannes. Il film racconta la storia di
un falegname del Newcastle, Daniel Blake (interpretato da Dave Johns), che in
seguito ad una crisi cardiaca si trova nell’impossibilità di lavorare. Vittima
del proprio cuore, Blake diventa analogamente vittima del sistema previdenziale,
il quale lo spinge a cercare comunque lavoro nell’attesa che sia approvata la
sua richiesta d’indennità. Durante le sue innumerevoli visite al centro in
questione, Blake incontra Katie (interpretata da Hayley Squires) madre di due
figli e anch’ella in una situazione precaria. Mediante scene toccanti, ma tutt’altro che
surreali, il regista denuncia i principi dello stato sociale liberale, incapace
oggi più che mai di fornire un aiuto reale ai propri cittadini, rimettendo in
questione, a parer mio, le fondamenta del contratto sociale e di conseguenza la
legittimità della sovranità statale.
Svariate proiezioni ed
eventi culturali hanno avuto luogo al Rivellino, tra cui il film “Palazzo del
popolo” di Elena Gladkova premiato dall’Istituto di Storia e Filosofia del
Pensiero Contemporaneo (ISPEC). La pellicola è dedicata all’imponente
metropolitana moscovita, costruita dal popolo e per il popolo, che rileva a
tratti la costruzione dello stato sovietico grazie ad elementi artistici propri
al realismo socialista che la caratterizzano.